L’altare è una delle prime cose che creo quando tengo un corso o un cerchio, ma anche quando entro in una casa nuova.
Tu lo hai un altare? Anzi, iniziamo dall’inizio: cosa intendo quando parlo di altare? Intendo un piccolo spazio (o grande, se puoi), di solito delimitato da un pezzo di stoffa, sul quale pongo i miei oggetti “magici”. E’ uno spazio che diventa un punto focale, che mi aiuta a meditare, a centrarmi, e anche a prendermi cura di me. E’ una delle pratiche più semplici che io conosca, e che insegno, eppure è estremamente efficace.
Si tratta di creare uno spazio esterno da me in cui mantengo in equilibrio gli elementi, in cui pongo i miei intenti, che mi permette di non tenere tutto solo nella mia mente, ma di crearlo in forma concreta.
All’atto pratico, quello che metto sull’altare è un simbolo per ognuno dei quattro elementi, quindi una ciotola d’acqua, una candela, un incenso, una pietra. Poi può esserci qualcosa di connesso alla stagione, oppure a qualche divinità o archetipo a cui sono particolarmente legata, o con cui voglio connettermi in questo determinato periodo.
Gli altari possono essere molto belli, o molto essenziali, ma la cosa che importa è che non siano una semplice sfilata di begli oggetti, ma che siano un punto focale per la nostra energia. Cosa intendo? Se per esempio le mie emozioni sono in subbuglio posso occuparmi con maggior cura della ciotola dell’acqua, cambiarla ogni mattina, aggiungerci un fiore, o un olio essenziale. Posso tenerla in mano mentre medito, o usare mantra o canti per onorarla. Si tratta di piccoli gesti che ci aiutano a connetterci con le nostre parti interne, con ciò che è dentro di noi, e che sarebbe difficile da trattare in modi pratici. Portare l’attenzione ad ogni parte di noi stesse ci permette di mantenere tutto in equilibrio, di rendere visibile ciò che normalmente non lo è, e di parlare al nostro inconscio, dicendogli che sì, ci stiamo occupando di quella parte di noi che necessita di cura. E questo, credimi, è già una cura.
In casa mia c’è un altare legato alla stagione, al momento dell’anno, con una parte dedicata alla Ruota del Tempo Maya, in camera da letto un altare per Rhiannon, dea dell’amore della tradizione celtica, un piccolo altare in cucina con una candela accesa, per mantenere acceso il fuoco della casa, e poi in borsa ho sempre una piccola borsina dove tengo quattro pietre per indicare le quattro direzioni. Un po’ esagerata?
Ecco, questo è il mio consiglio: crea un altare nella tua casa, nel tuo spazio, per poter essere connessa con te stessa, per fare un passo verso la spiritualità, che non è religione, ma è vivere connettendo la nostra parte più profonda (anima, io, spirito, o come lo vuoi chiamare), con la tua vita quotidiana, per essere integra, e in cammino.
Se vuoi un aiuto, puoi scaricare il corso gratuito che ho creato apposta per te, per accompagnarti giorno dopo giorno nella creazione del tuo spazio sacro personale! E buon lavoro, dentro e fuori di te!
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