una stanza tutta per….

“Una donna deve avere soldi e una stanza tutta per sé per poter scrivere.” Questo è quanto sostiene Virginia Woolf durante una conferenza del 1928, nella quale afferma la necessità delle donne di avere un’indipendenza economica e sociale per potersi dedicare all’arte, nel caso specifico alla scrittura. Rileggendo oggi questo libro ne percepisco ancora la forza e la attualità, e senza voler cercare la chiave femminista, riconosco il bisogno delle donne di avere una stanza tutta per sé. Una stanza fisica, ma anche interiore, una stanza che sia spazio, tempo, possibilità di riunirsi con altre donne, momenti per poter entrare in contatto con la natura e la sua ciclicità, ritmo adeguato per potersi occupare di chi ama senza fretta. La stanza invocata dalla Woolf è per me la facoltà di vivere in un tempo non lineare, rispettando la nostra polarità, che non è quella maschile. E’ la possibilità di vivere seguendo le fasi della nostra vita, che ci rendono diverse ogni giorno, e in ogni stagione. E’ trovare il modo di vivere nel mondo senza perdere di vista la nostra peculiarità, il nostro essere soggette a sbalzi d’umore, cambi di energia, nascita e morte che il nostro corpo manifesta ogni mese, mettere insieme lavoro e maternità, creatività e routine, Venere e Luna. Poter essere tutto questo camminando a braccetto con l’altra metà del cielo, l’universo maschile, senza perdere chi siamo, senza diventare “loro”, senza sentirci superiori o inferiori, ma celebrando il nostro essere qualcos’altro.

E allora auspico un mondo dove ogni donna si senta rispettata nelle sue scelte e nei suoi momenti, dove non debba più sentire certi luoghi comuni, dove possa esprimersi come meglio crede, che sia curando se stessa, i suoi figli o la sua arte. Un mondo dove ogni donna riconosca nelle altre donne delle sorelle e negli uomini dei compagni, dove ogni donna trovi una stanza tutta per sé.

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