Ho accompagnato la mia gatta nel suo ultimo viaggio. Non ero pronta, non lo era nessuno in famiglia, perché a 5 anni non te lo aspetti. soprattutto se la sera prima saltava a nascondersi nelle scatole…. O forse non ero pronta perché non siamo mai pronti davanti alla morte, comunque arrivi.
Eppure, fra le mille cose che mi hanno insegnato, i miei animali mi hanno proprio aiutato ad affrontare la morte come un passaggio, come un pezzo di strada, come un momento estremo di amore e condivisione, e provo immensa gratitudine per aver tenuto la mia piccola Calliope tra le braccia per forse un’ora, e una gratitudine ancora più immensa per le sue fusa stentate, e per il suo guardarmi negli occhi. Sono grata per le risate che mi ha fatto fare quando si nascondeva nell’albero di Natale, grata per aver imparato da lei quella fierezza, quell’essere sopra a tutto, quel prendersi ciò che voleva quando lo voleva, vivendo nell’attimo infinito e meraviglioso del desiderio. Ho amato ogni suo gesto, ogni sua movenza, ogni suo tentativo di furto; non scorderò mai come sapeva mettere in riga i cani, che obbedivano più a lei che a chiunque altro, e nessun altro come lei mi terrà bloccata immobile sul letto nonostante i 3 chili di peso.
Ti porterò nel cuore sempre, finché smetterò di vederti con la coda dell’occhio nei tuoi posti preferiti. Finché si scioglierà questa enorme sensazione di vuoto che hai lasciato. Finché sarò pronta per un nuovo arrivo, e qualcun altro alzerà il muso e mi guarderà negli occhi come hai fatto tu il primo giorno in cui ci siamo incontrate e l’ultima volta che ci siamo guardate.
Grazie per tanto amore, e buon viaggio, stellina.
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