Alla ricerca di Poseidone

Uno dei temi ricorrenti delle donne che parlano di uomini sono le emozioni! Loro non si commuovono come noi, loro non esprimono quello che provano…. e poi, lo provano come lo proviamo noi? Non piangono, non manifestano i loro sentimenti, e noi a frustrarci, e a cercare di capirli, e a leggere tonnellate di tomi sulle differenze, gli ormoni, il cervello…. e poi, una sera, con un gruppo di donne e di uomini, ti metti a parlare dell’archetipo di Poseidone.

Parli delle maree emotive, parli di un modello che non viene riconosciuto da una società che premia invece la linearità, la leadership, l’uomo che non deve chiedere mai. E mentre ti stai chiedendo quanti Poseidone hai incontrato, se era così tuo padre, o tuo fratello, gli uomini iniziano a parlare della fatica di sommergere quell’archetipo, di tenere a bada le onde, di nascondere tutto ciò che è troppo impetuoso. Ed emergono racconti, e ricordi, di quando da ragazzini non si poteva abbracciare l’amico per paura dei commenti dei coetanei, di quando da bambini la mamma diceva “fai l’ometto, non piangere”, ma anche di quando da adulti non si può esultare per qualcosa che entusiasma, perché se no sei un po’ strano….

E se ancora avevo dubbi, mi basta una serata così per capire che un certo tipo di educazione, che quelli che sono i concetti base del patriarcato, hanno certo ferito le donne, le hanno relegate lontano dal divino e dal potere, ma gli uomini? Quanto hanno pagato e quanto stanno pagando per continuare a portare avanti un mondo che in fondo non vogliono neanche loro? O almeno non tutti…

E poi LA domanda: come si cresce un figlio maschio in un mondo così? Lo accompagno ad incontrare le sue profondità senza paura? E quando uscirà nel mondo, sarà quello strano? O forse sarà uno dei semi che stiamo spargendo per il mondo, con il nostro modo di essere, di vivere, sarà un frammento di quel mondo che stiamo sognando e tessendo, insieme a queste donne meravigliose che vogliono guardare nello specchio e vedere la propria bellezza, e questi uomini che guardano il baratro e non indietreggiano nonostante la paura.

E ci teniamo per mano, e teniamo per mano i nostri figli, e affermiamo che si, si può, se lo vogliamo!

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