Non è mai troppo tardi….

La maggior parte delle donne che conosco e con cui lavoro non ricorda il momento del proprio menarca come un momento particolarmente felice; nella migliore delle ipotesi il ricordo è di un’accoglienza fredda, corredata di spiegazioni intellettuali e pratiche, e fine della storia. Poi, a seconda degli anni, delle generazioni, del luogo in cui si viveva, ci possono essere state situazioni più o meno piacevoli rispetto alla madre, alla famiglia, e al cambio della relazione con gli uomini di casa. Certo è che conosco pochissime donne ora adulte che hanno ricevuto un’accoglienza cerimoniale e festosa.

Cosa intendo con questo? Intendo una delle solite visioni di “come sarebbe bello se…..”.

Nel mio immaginario sarebbe molto bello che le donne adulte usassero ritrovarsi ciclicamente, sotto la luna piena, per chiacchierare, celebrare, stare insieme nei mille e un modo che le donne sanno inventare. E se fosse una cosa normale, sarebbe altrettanto normale per le bambine di casa crescere sapendo che esiste un cerchio di donne, di “sorelle” con cui la mamma si ritrova a fare delle cose speciali. E questo porterebbe le bambine ad essere incuriosite e desiderose di partecipare a queste serate speciali con le altre donne, nel momento in cui anche loro inizieranno ad armonizzare il loro ritmo con quello della luna.

Come si arriva quindi a rendere “normale” per una ragazzina l’idea di celebrare il proprio menarca? Prima di tutto, come madri, frequentando dei cerchi di donne, e trattando queste esperienze come una parte della loro vita; e poi rendendo normale il concetto di cerimonia. E per farlo è necessario che per noi sia normale vivere la cerimonia; è necessario che anche noi abbiamo vissuto una nostra cerimonia, e che sappiamo cosa abbiamo provato e cosa ha rappresentato per noi.

Ma che si fa se abbiamo trenta, quaranta, cinquant’anni? E’ troppo tardi? Il bello di certe cerimonie è proprio questo: si entra in un tempo-non tempo, dove possiamo nutrire e celebrare parti di noi che, se il tempo fosse una linea retta, sarebbero lontane lontane dal momento presente. Invece, se entriamo in uno spazio cerimoniale, possiamo creare proprio quella situazione che avremmo voluto, e dare spazio e amore ad una parte di noi che magari è stata trascurata e dimenticata per tanto tempo. E così ho visto donne adulte celebrare il proprio menarca e piangere di commozione, abbracciare le altre donne dicendo “è proprio ciò di cui avevo bisogno!”. Ho visto sanare vecchie ferite che avevano ripercussioni anche sulla salute mestruale delle donne, e ho visto poi una nuova luce nel proporre alle proprie figlie le loro cerimonie.

E’ per questo che una parte del seminario per Madri e Figlie è dedicato proprio al reclamare la propria cerimonia, a viverla e a goderla, per creare un cerchio amorevole e gioioso dove poter accogliere le nostre giovani donne!

Se tutto questo vi risuona contattatemi per il prossimo seminario per Madri e Figlie: info@nikespallettipinotti.com 

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