Mi sono trovata più di una volta a parlare con altre donne che partecipano o conducono cerchi a cadenza fissa, per esempio mensile, del significato e dell’impatto che questi cerchi hanno sulla vita quotidiana delle donne, o delle persone, che li frequentano.
Perché più o meno funziona così: ci si trova una volta al mese, si parla anche di cose personali, intime, importanti, si ragiona in termini di “sorellanza” e condivisione, e divino femminile, e poi si esce, si torna a casa, e ci si comporta esattamente come prima della serata. Non è cambiata l’empatia con le altre donne, perché non sono “sorelle” del cerchio. Ma in realtà non si frequentano neanche le donne del cerchio, perché quello è uno spazio relegato ad un momento molto preciso della nostra vita.
Ecco, mi sono spesso interrogata, e non da sola, su tutto questo, finché, alcuni mesi fa, la Vita ci ha messo lo zampino! Ad una donna del nostro cerchio è successo qualcosa di particolarmente difficile da gestire, un incidente con tempi piuttosto lunghi di recupero. E mettendo insieme la testa e il cuore, il diritto alla privacy e il desiderio di una comunità che cresca oltre agli incontri in uno spazio preciso con un tempo preciso, abbiamo deciso di muoverci! Come si fa per una gravidanza, con l’impegno del gruppo di supportare la donna dopo la nascita del bambino, abbiamo deciso, liberamente, ognun* con le proprie modalità, i propri tempi, le proprie possibilità, di dedicare a lei tempo, attenzione, spazio….
Il cerchio si è stretto intorno a chi di quel cerchio aveva bisogno nella sua vita quotidiana; abbiamo messo in atto, per un momento, quel po’ di vita comunitaria che ci piace immaginare e sognare proprio quando siamo in cerchio, quando ci ritroviamo ad un evento, quando siamo intorno ad un fuoco. Per un tempo che magari è solo un battito di ciglia siamo riuscit* ad annullare le distanze, le vite in città, il lavoro quotidiano, e ci siamo strett* intorno ad un punto del cerchio che, in questo frangente, aveva bisogno di sentire che il cerchio c’è, esiste, non è solo una condivisione mensile avulsa dalla realtà.
Che posso dire? Dopo tanti anni mi dà fiducia vedere che quello che faccio, quella visione che condivido con tante donne e uomini su e giù per l’Italia, ma anche oltre confine, è qualcosa di reale, che può portare un vero cambiamento nelle nostre vite, che ci porta a vedere il mondo come un posto un po’ migliore, e, soprattutto, che ci porta a vivere una realtà diversa, a camminare le parole che pronunciamo, a fare davvero la nostra parte per rendere reale un sogno. E se anche è stato solo per poco, e se è servito un evento importante, e se ne ha goduto solo una persona, e le altre che si sono date da fare, credo fermamente che così si cambi il mondo, un pezzettino per volta, con coerenza, costanza, intento.
Grazie a chiunque di voi sa di essere parte del mio cerchio, vicino, lontano, virtuale, fisico, allargato, di famiglia….. grazie a tutte le persone con cui i miei passi si incrociano danzando un nuovo ritmo per la Madre Terra!
Grazie alla Vita per l’opportunità!
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