Questo spicchio della Ruota dell’anno è legato alla Crona, uno tra gli archetipi più profondi e complessi del Femminile sacro. La conosci già, ne sono sicura, anche se forse non l’hai mai chiamata con il suo nome.
La Crona è la vecchia delle fiabe, quella che ti aspetta accanto al pozzo per chiederti aiuto ma che in realtà ti sta mettendo alla prova. È l’anziana ambulante che ti farà un dono, sia ricchezza o maledizione, a seconda di quanto è puro il tuo cuore. È la strega del mare che ti chiede “lo vuoi davvero?”. È la donna saggia che ti sfida, che ti permette di partire per il tuo viaggio dell’eroe e così di crescere, staccandoti dalla tua realtà stantìa.
I doni dell’archetipo Crona
Per anni abbiamo guardato male la Crona, considerandola l’uccello del malaugurio o il personaggio perfido delle storie, senza renderci conto del potere trasformativo dell’incontro con Lei.
La sua durezza è solo il riflesso delle verità che ci costringe a osservare: ci credi davvero? Sei forte abbastanza? Avrai il coraggio di andare fino in fondo?
Queste sono le vere domande che ci fa, le stesse da cui spesso nella vita cerchiamo di fuggire perché le risposte ci spaventano. Cosa succederà se non faccio questo passo? Sono ancora convinta di questa scelta? Resterà qualcosa di me?
Come archetipo, la Crona è la grande iniziatrice. È associata all’ultima fase della vita, alle rese dei conti, alla morte ma in questo suo aspetto distruttivo si nasconde la promessa di nuovi inizi.
Perché la Crona è custode delle verità che superano la conoscenza puramente intellettuale. Ci guida attraverso il buio delle illusioni obbligandoci a decidere cosa è davvero importante per noi.
Uno dei suoi doni più preziosi è la capacità di lasciar andare. La sua severità ci insegna a distaccarci da quello che non ha più valore, ad accettare che tutto ha un inizio e una fine, senza lottare contro lo scorrere del tempo. È la sua saggezza matura che permette di:
· chiudere una relazione con rispetto e gratitudine nonostante il dolore
· elaborare i lutti e guarire le ferite del passato
· liberarci dalle convinzioni ereditate che condizionano le nostre azioni
· fare spazio a ciò che è allineato al nostro vero desiderio
· accogliere e onorare il ciclo naturale della vita e di ogni cosa.
La Crona e le sue ombre
Come ogni archetipo, anche l’incontro con la Crona ci chiede equilibrio.
Se integriamo le sue energie in modo positivo, brilliamo della sua luce fatta di saggezza, accettazione, serenità, guarigione e trasformazione. Quando invece la neghiamo, cedendo alla paura dell’ignoto oppure rifiutandoci di lasciar andare, manifestiamo le sue ombre.
Quali sono?
La Crona-ombra può essere la strega cattiva, quella che sfrutta il suo potere con egoismo per mantenere una posizione di controllo e supremazia. Oppure può essere la vecchia arcigna che non accetta il passare del tempo, che si aggrappa a vecchie abitudini e vive nella perenne nostalgia del passato.
Nel suo cuore esplode la paura, che può essere paura della morte, ma anche del cambiamento della società o delle evoluzioni tecnologiche, perché ogni novità è percepita come una minaccia alla sua sicurezza. È la vecchietta che si ostina ad andare sempre nello stesso negozio di cui si lamenta ogni volta, solo perché ha sempre fatto così. O quella che non vuole neanche sentir parlare del bancomat o del cellulare.
Questa paura è spesso accompagnata dal cinismo, da una profonda amarezza che nasce dall’accumulo di esperienze negative, ferite, dispiaceri non elaborati nel corso del tempo. Un bagaglio emotivo che può manifestarsi come disprezzo verso le persone che stanno vivendo le fasi della vita che lei ha già superato, e con l’isolamento dal mondo che va avanti mentre lei cerca di restare aggrappata al passato con tutte le sue forze.
C’è un altro aspetto insidioso della Crona-ombra: la manipolazione, legata alla mancata capacità di lasciar andare. L’esempio tipico è l’anziana che sfrutta il suo ruolo di saggia per controllare le azioni o il tempo degli altri membri della famiglia, far nascere sensi di colpa nei giovani che vogliono andare a vivere da soli o in una città diversa, che critica continuamente le scelte degli altri con un “ascolta chi ne sa più di te”.
L’incontro con l’archetipo
L’incontro con la Crona può essere una sfida, un momento di crisi. Per poter integrare ed esprimere la sua saggezza, dobbiamo prima affrontare le nostre paure, accettare la vulnerabilità e che la vita è governata da cicli imperturbabili.
L’energia di questo spicchio di Ruota ci regala un buon momento per porsi le domande scomode che l’archetipo ci mette davanti. Possiamo chiederci se stiamo facendo tutto ciò che è giusto per noi e per la nostra vita, e scegliere cosa portare con noi nella prossima parte di cammino.
E quando la Crona ci sussurrerà la sua domanda terribile – se morissi domani, saresti felice di ciò che hai fatto e manifestato? – noi sapremo risponderle. E se sappiamo che la risposta è no, allora è il momento di affrontare la paura a testa alta, perché la nostra vita sia sempre un’avventura in un crescere, cadere, tornare, muoversi verso il nostro Sé più autentico.
Quindi ringrazia la Crona per le prove, e sappi che Lei accetterà anche le tue rinunce, i no, i ripensamenti perché è lì per mostrarti una nuova via, e guidarti con saggezza quando sarai pronta.
Se vuoi scoprire qualcosa di più sul modo in cui l’energia di questo archetipo si muove dentro di te, puoi iniziare da questo workbook gratuito. Se invece senti di volerti mettere in cammino per manifestare la Vera Te, questo è il percorso con cui posso accompagnarti.
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