Cosa vuol dire lavorare sul proprio albero genealogico?
Vuol dire soprattutto imparare, cercare, conoscere. Vuol dire farsi raccontare le storie e diventarne custodi. Vuol dire imparare a chiedere, e a volte cercare di rompere i silenzi, provare a spezzare i segreti che spesso le famiglie si portano dietro. Imparare dai silenzi, dai vuoti, dai tentativi di passare oltre. Perché un albero genealogico è una struttura energetica che cerca di proteggersi, e di riprodurre se stessa per il maggior tempo possibile. Per questo la nonna non avrà piacere di raccontarti di quello zio che faceva vergognare tutti, oppure si parlerà poco di quella questione di soldi che ha avuto un impatto sulla famiglia. Ma il tuo, il nostro compito come individui è proprio quello di evolvere, di crescere, di conoscere ed andare oltre. Quindi di non rimanere in quel copione che ci insegnano fin da quando siamo bambini. Questo è il motivo per cui la prima parte di lavoro sull’albero consiste proprio nell’indagine. Razionalità, ricerca, domande a chi ancora ci può rispondere.
Poi si parte con l’osservazione, con il racconto, con la ricerca. Mi immergo nelle storie delle persone, che mi raccontano aneddoti, circostanze, miracoli, sventure. E scopri che ogni famiglia ha un cuore, ha delle fragilità, ha storie straordinarie nascoste tra le pieghe della vita quotidiana. E tra quelle storie accompagno le persone a cercare i limiti, le promesse, le false credenze. Cerchiamo i punti in cui si è data troppa importanza ad un avvenimento, o si è scelto di trascurare una persona, un racconto. Troviamo personaggi forti e negati, ribaltiamo visioni che credevamo certezze.
E da tutto questo possiamo muovere moltissima energia. Possiamo riappropriarci della verità delle cose, o di un altro modo di narrarle. Possiamo scoprire che la zia cattiva era una donna triste ed incompresa. Che l’astio tra quei due sposi era nato da promesse non mantenute. Scopriamo che l’eroe era soltanto quello che sembrava più gentile, ma che in fondo aveva la vita più facile, e mille altre cose.
Se ti stai chiedendo a cosa serve tutto questo, perché andare a risvegliare storie vecchie, vorrei farti vedere i cambiamenti che le persone sono riuscite a fare dopo queste scoperte, ed un po’ di magia. Perché a volte capire che tua madre non era cattiva, ma semplicemente infelice; o che le aspettative su di te nascevano da storie precedenti; che la paura di emergere aveva un motivo; tutto questo, e molto altro, può aiutarci a capire, e può portarci a scegliere di liberarci, di lasciar andare credenze che non sono nostre, di appropriarci di ricchezze, forza, meraviglia, che non avevamo neanche mai notato prima.
Il lavoro sull’albero genealogico è un viaggio lungo, intrigante, a tratti faticoso, emozionante, che può cambiare la tua visione del mondo. Qui puoi trovare come iniziarlo insieme a me!
0 comments on “Conoscere il proprio albero genealogico” Add yours →