Alcuni giorni fa ci siamo trovati in un piccolo gruppo per lavorare sulle nostre acque e sulle nostre emozioni. Era una giornata che faceva parte del percorso sulla Ruota dell’Anno (se non sai di cosa parlo trovi qualcosa qui) e abbiamo provato ad entrare in profondità, per capire quali sono le emozioni che ci bloccano, che ci ostacolano, che ci impediscono di procedere.
Mi aspettavo che uscissero parole come sfiducia, paura, bassa autostima, ma in realtà quello che è emerso è stata soprattutto la difficoltà a brillare, a manifestare i propri doni, la propria bellezza. Parlando e condividendo c’è chi ha rammentato il proprio albero genealogico, ed il senso di inadeguatezza che può emergere nell’essere i primi a laurearsi, ad avere un lavoro autonomo, a realizzare dei sogni; chi si sente tarpato da visioni familiari o di chi si ama che ci fanno pensare che “perché dovresti farcela proprio tu?”; chi si sente arrogante solo a pensare di poter decidere, scegliere e costruire il proprio destino.
Mi ha colpito constatare che si teme di più di tradire un mandato familiare arrivando al successo che non restare in una stasi che magari neanche si desidera, come se il diritto alla felicità fosse qualcosa di sciocco ed inutile. Ma è così? Non abbiamo il diritto di volere una vita migliore? Di voler stare meglio di chi ci ha preceduti? Di voler inseguire i nostri sogni? Bè, pare proprio che prendersi questo diritto sia più faticoso che non restare dove si è, perché abbiamo alle spalle un albero genealogico che ci tramanda delle credenze, e perché siamo in una società ed in una cultura in cui, rispetto al successo, piuttosto che emulazione e desiderio, manifestiamo invidia: quella ce l’ha fatta perché è ricca di famiglia, quell’altro sta vendendo fuffa, quella ha avuto fortuna… e mai a pensare che magari hanno avuto delle buone carte, ma forse hanno anche osato giocarsele, forse sono stati abbastanza bravi per capire quando fosse il momento giusto, forse hanno perseverato davanti ai primi insuccessi…
Insomma, non avrebbe più senso pensare alla vita che vorremmo fare per essere felici, e poi, passo dopo passo, camminare e faticare per realizzare un sogno? Io credo fermamente nella forza del Vero Desiderio, e nel lavoro costante su se stesse, sulle proprie credenze e sui propri talenti per vivere una vita il più possibile vicina a ciò che sogniamo!
E tu? Sei vicina alla vita che vorresti? Qual è l’emozione che ti ostacola maggiormente per raggiungere i tuoi sogni?
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