E anche per quest’anno, come un acquazzone di primavera, l’Abuela Margarita è arrivata, ci ha travolto e se ne è andata!
Sono passati più di dieci anni da quando l’ho incontrata la prima volta, e ogni anno aspetto maggio con lo stesso desiderio, la stessa curiosità, la stessa voglia che si ha quando si incontra qualcuno di famiglia che si non si vede spesso, ma che si ama tanto.
Passare del tempo con lei mi pacifica col mondo, mi ricorda che in ogni momento e in ogni posto posso trovare una scusa per celebrare la Vita, per ringraziare, per creare qualcosa di bello. Mi piace vederla ridere quando qualcuno le attribuisce quella che a suo dire è eccessiva importanza, mi fa capire che mi prendo troppo sul serio e che prendo troppo sul serio un sacco di cose. Mi piace vedere come fluisce nel lavoro, lasciando entrare ed uscire i bambini, accettando domande, provocazioni, dubbi a cui magari ha già risposto mille volte, perchè mi mostra il rispetto per chiunque, e come fluire ripaghi tanto di più che irrigidirsi, o difendere un principio o una posizione. Ho imparato accanto a lei come si può creare un canto per ringraziare il Cielo, l’Acqua, la Terra, per il puro piacere di farlo, per trovare un modo per parlare con l’Universo che vada oltre le parole stesse. Mi piace il suo modo di parlare delle relazioni, dell’equilibrio tra il maschile e il femminile, dentro di noi e come coppie, perchè mi fa sentire che se possiamo avere chiare le nostre differenze, le nostre peculiarità, le nostre esigenze possiamo sostenerci, accoglierci, consentirci di essere veri senza paura di ferire l’altro, ma manifestandoci per ciò che siamo e per ciò che desideriamo. E mi ricorda di innamorarmi del mio compagno almeno una volta alla settimana, ricordandomi dei motivi per cui l’ho scelto e per cui lo amo, tenendo bene a mente quello che di lui mi piace e mi fa sentire una dea. Mi ha insegnato che quando ho paura per i miei figli posso affidarli al Grande Spirito, che quando cucino metto nei piatti l’energia con cui cucino, e che posso aggiungere una preghiera per ciascuno, ma soprattutto mi ha mostrato come si possono camminare le proprie parole, come si può rispettare la Ruota del Tempo, come la grazia di una donna si mantiene nonostante gli anni, i lutti, i chilometri.
Sono felice di far parte della sua grande famiglia allargata, che è sparsa alle quattro direzioni del mondo, e sono grata ad Alessandra Comneno e a Maurizio Balboni per essere stati, ed essere sempre, persone ponte tra diverse culture.
Nike
0 comments on “L’Abuela Margarita e il potere della semplicità” Add yours →