L’accoglienza nel femminile

Nella nostra cultura non diamo molta importanza ai riti di passaggio, non siamo abituati a sancire i momenti che caratterizzano una trasformazione, un cambiamento, una nuova fase. Spesso ci limitiamo ad ambiti scolastici o religiosi. Invece è fondamentale celebrare le nuove fasi, le nuove strade, i nuovi stati.

Un momento fondamentale della vita di ogni donna è il menarca, l’entrata nella ciclicità delle donne. Il ciclo mestruale accompagna la donna per una gran parte della sua vita, è il filo che la collega a tutte le donne, che rende ognuna, nella sua unicità, in qualche modo affine ad ogni altra donna. Eppure, se si domanda alle donne come è stata questa loro “prima volta” è difficile trovare qualcuna che lo ricordi come un momento di riconoscimento del proprio valore femminile, di accoglienza nel mondo delle donne adulte della famiglia. Più facilmente parlano di disagio, di difficoltà a relazionarsi con gli uomini di casa, di qualcosa che non è andato come avrebbero voluto. A volte sono storie tristi, a volte, semplicemente, storie fredde, in cui una madre ha spiegato la parte tecnica della situazione per poi non parlarne più, come se da quel momento in poi si entrasse nel segreto del femminile, ma nel suo senso peggiore: segreto, nascosto, da non far vedere, capire, percepire, perchè “hai la luna” vuol dire che sei nervosa, umorale, arrabbiata. E se oggi sei di malumore o distratta un uomo gentile ti chiederà se hai le tue cose.

Ho una figlia femmina pre-adolescente, che sta per affacciarsi al mondo della luna rossa, e questo è quello che NON voglio per lei. Voglio invece che sappia cosa le succede, ma che sappia tutto, per bene, con chiarezza; voglio che senta che quel sangue non è un rifiuto da buttare, ma una sostanza piena di energia e vitalità, che se non nutrirà un bambino potrà comunque nutrire la Terra. Voglio che sappia che da quel momento diventiamo alla pari, saremo donne entrambe, e io le darò il miglior benvenuto possibile nel mondo del Femminile. Voglio che sappia che questo non la rende fragile e “uterina”, ma mutevole, capace di cambiare come cambia la luna in cielo. Voglio che sappia che il suo corpo è un miracolo che compie un miracolo ogni mese, generando se stesso, lasciando andare ciò che non serve più, creando un nido e poi disfacendolo, in un moto perpetuo come la marea. Voglio che conosca il valore di indossare qualcosa di rosso per affermare, almeno con se stessa, che sta vivendo i suoi giorni magici. Voglio che rispetti il suo sentire, e possa dire che quel giorno non vuole fare la ruota, non vuole andare a danza, vuole solo stare sul divano, con coperta e tisana, e non perchè soffre, ma perchè ha voglia di un contatto stretto con se stessa, di una coccola, di un tempo fuori dal tempo.

Come sarebbe stata la vita di ognuna di noi se nel momento del nostro primo sangue le donne vicino a noi ci avessero celebrato? Se ci avessero accolto in un cerchio per raccontarci le loro storie, per piangere e ridere insieme? Se ci avessero spiegato questi primi misteri del mondo femminile in un’atmosfera gioiosa e sacra al tempo stesso? Se ci avessero fatto sentire che da quel momento facevamo parte di qualcosa di più, che avremmo potuto guardare le altre donne come sorelle, alleate, compagne di cammino? Come sarebbe cambiato il nostro rapporto con gli uomini se nostro padre e nostro fratello avessero saputo che quel giorno andavamo ad una piccola festa segreta? E se ci avessero lasciato andare, con nostra madre, con curiosità e rispetto per la nostra celebrazione? E se avessimo trovato le zie, le cugine, le amiche, con un piccolo dono, con canti, poesie, una passeggiata nel bosco o sulla spiaggia? Come sarebbe la nostra vita se tutto questo potesse essere il modo in cui accogliamo le nostre figlie nel mondo del femminile?

Io credo che sarebbe un bel mondo, e credo che sia possibile farlo, e recuperare quello che non abbiamo avuto, per trasmetterlo alle future generazioni. E credo che oggi sia il giorno per iniziare, per ricordare, per raccontare, per condividere, e per guarire, perchè non saremo mai integre se non puliremo la nostra relazione con il nostro ciclo mestruale, e come per tutti i viaggi, è bene iniziare dall’inizio!

E voglio farti un regalo: se per te le mestruazioni non sono un piacere, se le vuoi affrontare in un modo diverso, scarica quello che ho fatto per te, per vivere tutto il tuo ciclo in un modo un po’ diverso! Lo trovi qui!

 

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