Nel migliore dei mondi possibili le famiglie d’origine sono quelle che ti sostengono, che gioiscono dei tuoi successi, che soffiano sotto le tue ali benedicendo il tuo volo.
Poi esiste tutta una letteratura e una filmografia che ci racconta di padri che non vogliono lasciare l’azienda ai figli, o di madri gelose delle figlie che crescono. E le mitologie che conosciamo, quella greca e quella romana, parlano spesso di figli che devono uccidere i padri per poter raggiungere la cima dell’Olimpo, perché i padri quel posto non lo lasceranno mai.
La verità probabilmente sta nel mezzo, tra il desiderio dei genitori di fare il meglio possibile per i propri figli, e le rigidità e i traumi che si tramandano di generazione in generazione. Ci sono casi gravi, ma anche situazioni più leggere. Per esempio ricordo che, tra le amiche mamme di bambini piccoli, avevamo coniato il modo di dire “questo l’ho detto con la voce di mia madre” per quelle volte in cui ponevamo una regola ai nostri figli per poi accorgerci che non era qualcosa in cui noi credevamo realmente, ma che nasceva da un’abitudine acquisita a nostra volta nell’infanzia.
Siamo sempre in equilibrio tra l’abitudine, la modalità appresa, e il nostro vero desiderio, ma più ne siamo consapevoli e più siamo libere di scegliere.
Perché il comportamento ereditato magari non si limita al modo di cucinare la pasta al forno, ma è legato a come vediamo il mondo! Per esempio, sei sicura che sia tua la paura di buttarti in un lavoro autonomo? Non potrebbe invece essere legata a quella dei tuoi genitori, che si sono tenuti stretti il loro lavoro dipendente, per la paura di vivere di nuovo la fame vissuta dai loro genitori? E quella insoddisfazione perenne nelle relazioni, quella sensazione di non trovare mai l’amore con la A maiuscola, non avrà una radice nel nome che porti, che è lo stesso del primo amore del tuo papà? Non credere che la faccenda dei nomi sia tanto strana: più indaghi su un albero genealogico e più scopri che, a livello conscio o inconscio, molti nomi hanno origine da storie passate, da persone incontrate, da immagini che i genitori si erano fatti, e a cui in qualche modo sei portato a rispondere!
Quindi? Come fai a liberarti di qualcosa che in fondo è una parte di te, connaturata al tuo essere? Perché le tue radici sono le tue basi, che mi piaccia o no. Allora, intanto accetta che sia così, perché rifiutando ciò che hai alle spalle rifiuti anche una parte di te. E poi studia, fatti raccontare, conosci il più possibile delle storie di famiglia, perché a volte è tra le pieghe di un segreto, o di una cosa mai raccontata, che troverai la tua perla di guarigione.
Se a questo punto vuoi approfondire, capire meglio, sciogliere nodi che senti che ti limitano, e ti tengono lontana da ciò che desideri, contattami e fissiamo un appuntamento per iniziare l’esplorazione del tuo albero, per rendere le tue radici un punto di forza anzichè un limite!
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