Questa frase “Sei diventata signorina!” è una di quelle più rammentate tra le donne che mi raccontano del loro menarca. E generalmente la ricordano come una frase che, in quel giorno spesso un po’ frastornante, è rimasta lì, in sospeso, senza essere totalmente compresa. Come venir messi a parte di un segreto che però non ti spiegano. Tant’è che venti o trent’anni dopo ancora ricordano la sensazione di incomprensione di quel momento.
Ma cosa significa in realtà? Qual era quel segreto che ci è stato detto solo a metà? C’era di base un problema nella comunicazione delle donne adulte, che volevano mantenere il segreto, il riserbo e il tabù su tutto ciò che riguardava la procreazione, la sessualità ed il corpo femminile. Le madri cercavano di dire alle figlie che ora facevano parte anche loro del club, senza aver mai realmente spiegato che il club esistesse! Anche perché non era stato spiegato neanche a loro! Da qui il senso di smarrimento delle figlie! In una catena che continuava a perpetrarsi!
E da qui il desiderio, come madri e come donne, che si rompa questa catene e che le nostre figlie un domani possano ricordare di essersi sentite accolte. E qui c’è uno dei punti importanti: per essere accolte è necessario che ci sia un luogo dove poterlo essere. Questo significa che, se le madri non coltivano e non sostengono un luogo dove poter coltivare il loro essere donne, non avranno un vero luogo dove accogliere le proprie figlie.
Di cosa sto parlando? Per quando mi riguarda parlo di un cerchio di donne, dove potermi ritrovare, dove poter parlare, condividere le mie emozioni profonde, dove poter essere creative, dove ognuna porti le sue conoscenze e le condivida con le altre. Parlo di un luogo dove una donna in crisi possa essere sostenuta, dove si possano creare cerimonie per i passaggi della vita. Parlo di un luogo di reale confronto dove poter parlare al di là dei pregiudizi e dei tabù, dove gli argomenti possano essere la relazione con gli uomini, i problemi con i figli, la vita spirituale, le memorie delle nostre antenate, e mille altre cose ancora. Un luogo dove le donne sappiano di potersi incontrare, riconoscere, ridere, piangere, stare insieme senza essere giudicate, ma sentendosi sostenute dal cerchio.
Ecco, questa è la mia idea di un cerchio, e di un posto dove poter dire a mia figlia “da oggi puoi venire anche tu!” E questo credo fortemente che possa portare un cambiamento, creando reti di sostegno, contenitori di creatività, calderoni per progetti ed iniziative.
E tu ce l’hai un cerchio di donne? Stai costruendo uno spazio per te, per le altre donne e le future generazioni? Crealo, e cambieremo il mondo un pezzettino per volta!
E qui trovi qualche idea su come fare!
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